Azouz Marzouk, che nella strage di Erba perse figlio, moglie e suocera, ha commissionato indagini ulteriori all’agenzia investigativa Falco, diretta dal Dott. Davide Cannella, che ha delegato a sua volta al biologo forense Eugenio D’Orio di operare le analisi scientifiche sul Dna di alcuni reperti già analizzati e su altri mai sottoposti ad esami e rilievi. Lo abbiamo intervistato. Si dice spesso in tv che una delle prove regine che hanno determinato la condanna dei Romano sia stato il rinvenimento di una traccia di sangue di Valeria Cherubini, la vicina di casa, nella loro auto, collegabile alle ferite provocate commettendo la strage, ma non è così. Qual è la verità? Quali sono i reperti rimasti da analizzare? E sopratutto qual è la vicenda giudiziaria che li riguarda? Chi è Angelo Fusaro? Il cancelliere che ha distrutto alcuni dei reperti rimasti nonostante la Cassazione ne avesse disposto il riesame? Come si comportano tendenzialmente i giudici del nostro paese quando, in presenza di un “cold-case”, vengano richiesti ulteriori accertamenti scientifici? Perché il Tribunale di Como non si è allineata alla decisione della Cassazione che aveva disposto il riesame di alcuni reperti, come ad esempio il materiale sub-ungueale del piccolo Youssuf Marzouk?