“…il giorno in cui la Corte Costituzionale ha comunicato la propria decisione sull’ergastolo ostativo, in quello stesso giorno è uscita la sentenza della Corte di Cassazione che impediva il rilascio Giovanni Brusca. Brusca è un collaboratore di giustizia, dunque potrebbe non essere soggetto alle misure ostative durante la detenzione, tanto che i magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia avevano espresso parere favorevole alla concessione delle misure alternative a Brusca. Tuttavia, arrivati in Cassazione, il rilascio è stato negato. A prendere la decisione, a fare le valutazioni caso per caso, saranno un magistrato, un magistrato del grado di Appello, uno appunto della Corte di Cassazione…” “La Cedu, quando considera tortura l’ergastolo senza possibilità di rilascio, lo fa basandosi sullo standard diffuso nei 47 stati che fanno parte del Consiglio d’Europa, stiamo dunque dicendo, contestandone la decisione, che vogliamo torturare i mafiosi? E’ come la discussione che fu fatta su Guantanamo, quando ci si chiedeva se certi metodi di interrogatorio fossero una tortura oppure no, nel momento in cui si decide che lo sono, esiste un tipo di criminalità che consente di torturare le persone oppure, come dice la Cedu, nessun tipo di criminalità consente di farlo?”