Scandali, intercettazioni, giustizia mediatica campeggiano su tutti i media e riguardano tutto e tutti senza distinzione di materia, né di protagonisti. I processi sembrano celebrarsi più che nelle aule di giustizia sui giornali, in televisione e soprattutto in rete. La spettacolarizzazione dei processi da parte dei media prevede regole diverse da quelle canoniche del processo penale, con una tendenza “commerciale” a far prevalere i risultati dell’audience e del voyerismo sulla tutela costituzionale dell’equo processo. Dai plastici ricostruiti in studi televisivi per il delitto di Cogne alla diretta post giudizio di Cassazione per il caso di Roberta Ragusa, tutto ormai ricostruzione tv. Ne parliamo con la penalista Paola Pasquinuzzi….