Il Segretario Generale della Fiom Napoli, Rosario Rappa è intervenuto su Giustizia Caffè parlando della vicenda Whirpool  Napoli, di cui il Governo si è dimenticato disattendendo il piano industriale firmato nel 2018 dall’allora Ministro Di Maio e i rappresentati di azienda e regioni: “L’accordo del 2018, fatto al M.I.S.E, in realtà è un nuovo accordo rispetto all’accordo quadro firmato nel 2015 con la Ministra Guidi e il Premier Renzi. A seguito del processo Whirpool-Indesit, fu fatto questo accordo che doveva chiudersi nel 2018. Furono individuati strumenti per accompagnamento agli esuberi e un forte piano di ammortizzatori sociali per quel piano. Quel piano doveva prevedere il completamento per la riconferma dello stabilimento di Napoli come sito di produzione di eccellenza. Whirpool Napoli nasce nel 1964 e comincia a costruire lavatrici di eccellenza, definite anche spaziali. Siamo davanti ad una crisi anomala, è come se trasferiamo la Ferrari da Maranello in Cina. Nel 2018 Whirpool ci comunica che non  è in grado di piena messa in saturazione e di una necessità di un nuovo accordo per completare quanto non è stato fatto”.

E poi: “Per quanto riguarda l’età siamo intorno ai quaranta anni, quella azienda ha una sua caratteristica. Quando ho detto che quella fabbrica è stata costruita nel 1964, là c’è stato un ricambio generazionale padre-figlio tradotto significa la trasmissione di esperienze e competenze. Hanno un know-how che deriva dal 1964. Siamo una azienda di eccellenza, riconosciuta da soggetti esterni che assegnano questa classificazione, non è che medaglia d’oro in quanto Napoli, ma rispetto agli stabilimenti complessivi. Serve ragionare, il Governo ha i suoi strumenti… come il Ministro, lui deve trovare gli strumenti per bloccare la multinazionale. Trovo strano che un ministro non trovi gli strumenti per”